A tutta scuola calcio con Maurizio Biggi: “Le leve dovrebbero essere abbastanza numerose”

Quando si parla di scuola calcio a Ceriale il nome di Maurizio Biggi non può non balzare subito alla mente. Una figura di riferimento per l’ambiente che quest’anno guiderà Primi Calci 2016 e i Piccoli Amici 2017/2018.

Le due leve dovrebbero essere abbastanza numerose – spiega il tecnico ai microfoni del club -. I 2016 erano già diciassette l’anno scorso e sicuramente uno si è aggiunto, i 2017 erano in tre ma nei due open day tra 2017 e 2018 erano già undici. Ad occhio sono gruppi potenzialmente interessanti, con una spiccata percentuale di bambini che vengono perché sono appassionati di calcio loro e non perché il calcio piace solo ai papà. Sono stimolato da questa collaborazione con un mister esperto come Stefano. In passato ho fatto quasi sempre da tutor a mister che iniziavano il loro percorso. Ricordo tra loro Gloria Mellegari che mi ha sopportato gli ultimi sei anni, Flaviano Massimelli, Matteo Cocco, Pietro Buttu e Gabriele Gervasi, oltre a tanti ragazzi che poi non hanno proseguito nel nostro campo”.

Per Biggi la caratteristica principale che deve avere un istruttore è l’empatia: “Occorre avere la capacità di mettersi in relazione con il bambino e riuscire a comunicare con lui. Sono convinto che, oltre alla motivazione, un contesto positivo e coinvolgente faciliti l’apprendimento, che deve essere essenzialmente ludico fino al termine della scuola calcio”.

E poi un’ultima considerazione che il mister ha voluto sottolineare: “Come nella scuola, che è il mio campo di lavoro principale, ci dovrebbe essere una piena collaborazione con la famiglia, anche nello sport ci deve essere una sinergia funzionale tra società e famiglia. Quindi, cari genitori, non stressate i vostri bambini con l’ossessione della vittoria o la promessa dei cinque euro ogni gol segnato. Lasciategli vivere il loro sogno come deve essere, cioè un gioco, e non preoccupatevi perché, se un ragazzo ha i mezzi per riuscire ad emergere in un determinato campo, riuscirà sicuramente anche se all’età di 6 anni non avrà vinto tutte le partite e non avrà strabiliato il mondo intero. Per crescere ed affermarsi in ogni campo occorre crescere sereni nell’infanzia e dopo occorre tempo, lavoro e impegno“.

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